1 novembre 2007

mostra annisettanta


dal 27 ottobre al 30 marzo
in mostra alla Triennale di Milano

annisettanta il decennio lungo del secolo breve

Ideazione e regia di Gianni Canova
Messa in scena di Mario BelliniSabato 27 ottobre 2007, in concomitanza con la notte bianca organizzata dal comune di Milano e dedicata agli anni '70,
la mostra resterà aperta fino alle ore 2.00
annisettantail decennio lungo del secolo breve
27 ottobre 2007 – 30 marzo 2008
Triennale Viale Alemagna, 6orario: 10.30 – 20.30, lunedì chiusoingresso: euro 8,00 / 6,00 / 5,00

Catalogo Skira annisettanta il decennio lungo del secolo breve

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura...(Fabrizio De André)Grigio. Grigiopiombo, grigiofumo, grigioaustero.E rosso. Rossosangue, rossofuoco, rossobandiera.A volte, sembra quasi che la coperta stretta della memoria abbia avvolto gli anni settanta in una penombra spessa e scura, lasciando galleggiare nel ricordo soltanto due tonalità cromatiche.Gli anni di piombo, gli anni del sangue, e nient’altro.Questa mostra cerca, prima di tutto, di riesumare proprio questo altro.Il suo nulla, il suo tutto. I mondi, i sogni, i fantasmi che esso contiene. Senza voglie di vintage, senza effetti-nostalgia, ma anche senza furori liquidatori. Perché gli anni settanta non sono finiti, non sono passati. Sono ancora qui. Con i loro conflitti, le loro speranze, le loro categorie di interpretazione del mondo. Dal buco più nero del secolo scorso, ancora ci riguardano.Questa Mostra vuol essere un invito a ricambiare lo sguardo, e a ripercorrere quel periodo senza tragitti prefissati, senza itinerari prestabiliti. Seguendo piuttosto un flusso libero di associazioni che sappia scivolare con leggerezza da un punto all’altro, e che sia disponibile a lasciarsi sorprendere, e ad accettare il confronto con il rimosso e l’inatteso. Nella consapevolezza che dentro il decennio lungo del secolo breve ci sono scontri conflitti lacerazioni spettri crolli slanci sogni e snodi che hanno cambiato il mondo. La Mostra annisettanta ha come ambizione non solo quella di raccontare la storia di questo cambiamento, ma anche di consentire al visitatore di fare esperienza di quegli anni. O di rifarla. Con la memoria, con la ragione e con l’emozione. Ritrovando i nostri cuori che pulsano sotto la coperta scura della Storia.Gianni Canova(Università IULM, Milano) [da triennalenews]

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